È iniziato l’iter parlamentare che porterà all’approvazione della legge di bilancio. Il disegno di legge, ora in Senato (Atto Senato n. 1586), prevede la proroga di alcuni incentivi del piano Industria 4.0, e introduce novità nell’ambito delle agevolazioni green.
Superammortamento e iperammortamento (Articolo 22)
Vengono prorogati il superammortamento e l’iperammortamento 4.0. Nel dettaglio:
- Si prevede la proroga del superammortamento cioè l’agevolazione della maggiorazione del 30% del costo fiscalmente riconosciuto dei beni materiali strumentali nuovi per gli acquisti realizzati entro il 31 dicembre 2020, oppure entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro fine dicembre 2020 l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato versato un acconto pari almeno al 20%.
- Si prevede anche la proroga dell‘iperammortamento cioè l’agevolazione per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave Industria 4.0, effettuati entro il 31 dicembre 2020 ovvero fino al 31 dicembre 2021, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
- Il disegno di legge infine prevede la proroga della maggiorazione, nella misura del 40%, del costo di acquisizione dei beni immateriali (software) funzionali alla trasformazione tecnologica in chiave Industria 4.0, per i soggetti che usufruiscono dell’iperammortamento.
Credito d’imposta per investimenti green (Articolo 22)
Il disegno di legge introduce un nuovo credito d’imposta per gli anni 2020, 2021 e 2022 per le imprese che realizzano progetti ambientali. Il credito è riconosciuto per gli investimenti in macchinari e software indicati nel piano Industria 4.0, effettuati a partire dal l° gennaio 2017. Gli investimenti devono fare parte di un progetto che preveda almeno uno dei seguenti obiettivi ambientali:
- generare incrementi di produttività a fronte di un minore utilizzo di materie prime, materiali ed energia e una minore produzione di rifiuti rispetto alle tecnologie attualmente utilizzate;
- generare ridotte emissioni inquinanti da processi industriali in aria, acqua e suolo a parità o a fronte di minore intensità energetica o maggiore produttività ulteriori rispetto ai beni attualmente utilizzati e ai limiti già previsti dalla legislazione ambientale vigente;
- generare ridotte emissioni di carbonio da processi industriali a parità o a fronte di minore intensità energetica o maggiore produttività rispetto ai beni attualmente utilizzati;
- realizzare utilizzi alternativi dei materiali.
Il credito è riconosciuto nella misura del 10% delle seguenti categorie di spesa:
- competenze tecniche e privative industriali relativi all’acquisizione di conoscenze e di brevetti;
- consulenze specialistiche;
- personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegati nel progetto ambientale.
Credito di imposta per la formazione 4.0 (Articolo 23)
Il disegno di legge prevede la proroga al 30 dicembre 2020 del credito d’imposta per le spese di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano nazionale industria 4.0. Vengono mantenute le aliquote applicate nel 2019: agevolazione al 50% per cento per le piccole imprese, al 40% per le medie imprese, al 30% per le grandi imprese.
Credito d’imposta per la R&S
Per quanto riguarda il credito d’imposta per R&S, già in vigore per investimenti effettuati dal 2015 al 2020, Il Documento Programmatico di Bilancio 2020 presenta una proposta di proroga al 2023, attraverso l’introduzione di una nuova media di riferimento per calcolare l’incremento agevolabile.
Fonti: Senato della Repubblica, 11.11.2019; PMI.IT, 08.11.2019: Fisco e Tasse, 11.11.2019